Reggio Calabria continua a mantenere il triste primato di città più tassata d’Italia con una differenza però: rispetto allo scorso anno la pressione fiscale è salita (avete letto bene, SALITA) dello 0,2% attestandosi al 73,4%.
Per capirci bene, fatto 100 il guadagno annuale, ad un artigiano, un commerciante, un piccolo imprenditore, rimane, dopo dodici mesi di duro lavoro, un misero, beffardo e offensivo 26,6%.
La città più povera d’Italia, con la maggiore disoccupazione, il minor reddito familiare procapite e un tessuto economico al collasso è anche la più “tartassata”: una stortura insopportabile, una beffa per gli imprenditori onesti che, spesso, sono costretti a non pagare tutti i tributi dovuti e dichiarati non per cattiva volontà ma per pura sopravvivenza, alimentando così una spirale perversa e senza fine che, con il puntuale arrivo delle cartelle di Agenzia delle Entrate Riscossione, fa ulteriormente aumentare il loro debito nei confronti dello Stato tra aggi, interessi e sanzioni, portandolo, in alcuni casi, anche al 100% del fatturato. Un’assoluta follia!
Un problema questo che, peraltro, avevo già sollevato, più e più volte dal giorno del mio insediamento alla guida di Confesercenti, evidentemente parlando al vento dato che, dopo un anno, è addirittura peggiorato.
Ritengo sia giunta l’ora che la politica nazionale, regionale e locale, si attivi IMMEDIATAMENTE per cercare soluzioni che eliminino questo vergognoso paradosso per il quale chi guadagna di meno, ha meno possibilità, meno servizi, meno infrastrutture e vive, inoltre, una situazione ambientale molto più complicata rispetto al resto d’Italia, deve anche essere quello più tassato con oltre 12 punti di differenza rispetto la media nazionale.
Basta con le passerelle, basta con promesse e proclami, basta con contributi a progetti inutili e spesso dannosi. Reggio Calabria, la Calabria e il Meridione tutto, hanno bisogno di fatti, di strategie a medio e lungo termine concrete e mirate a incentivare un vero sviluppo.
Noi reggini non siamo e non vogliamo essere considerati un problema o una palla al piede per l’Italia. Vogliamo invece che la nostra terra sia vista per quello che in realtà è: una splendida opportunità da cogliere, un territorio che ha tutte le potenzialità per contribuire allo sviluppo della nostra nazione. Chi di dovere quindi, intervenga subito così da creare le condizioni perché questa speranza e questa voglia di riscatto si concretizzino. Gli strumenti ci sono e noi, come Confesercenti Reggio Calabria, siamo disponibili a confrontarci con chiunque, in qualsiasi momento e in qualunque occasione per dare il nostro contributo in termini di idee e proposte.
Claudio Aloisio
Presidente Confesercenti Reggio Calabria